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Pugni di Zolfo

Ispirato da una poesia di Ignazio Buttitta poeta di Bagheria, "Pugni di Zolfo" scritto, diretto e recitato in un siciliano comprensibilissimo da Maurizio Lombardi, è la storia di Vincenzo Barrisi, un pugile che ha appena finito un match durissimo contro l'americano. Nel silenzio del suo spogliatoio fischietta una canzone, la ninna nanna di sua madre e ricorda, ritorna a quando era bambino nella sua Sicilia, un pugno di terra strappato al sole. La nonna, seduta sotto la veranda con lo sguardo lontano, fisso, verso le miniere di zolfo; la sua fuga da Picciriddu aiutato dalla mamma per sottrarsi alla discesa nell’inferno della zolfara dove i “carusi”, bambini di sette-otto anni, si spezzavano la schiena per portare in superficie lo zolfo, la nuova “ricchezza” della Sicilia di fine 800.

 

Pugni di Zolfo è semplicemente una storia che porta dentro di sé la rabbia di un’infanzia negata e diventa una fiaba quando racconta di due bambini che immaginano il mare, le acciughe, tirano i pugni e sognano l’amore che non hanno mai vissuto.

 

Nello spettacolo il corpo viene usato come come strumento narrativo e la parola si fa vera, sanguigna, viscerale. La scena, scarna, viene riempita dall’attore, che interpreta più personaggi che trascinano lo spettatore in un viaggio all’interno di un budello di terra fatto di sangue e fatica.

Maurizio Lombardi

Testo, Regia e Interpretazione

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“Pugni di Zolfo, un racconto da scoprire e bellissimo pezzo di teatro scritto, diretto e interpretato da Maurizio Lombardi."
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